14 Dic Promessa definitiva nell’Ordine Secolare dei Carmelitani Scalzi OCDS
Promessa definitiva nell’Ordine Secolare dei Carmelitani Scalzi OCDS
Venerdì 15 ottobre 2021, solennità della Santa Madre Teresa di Gesù, nel monastero di Bologna, durante la messa solenne, ho pronunciato la mia Promessa definitiva nell’Ordine Secolare dei Carmelitani Scalzi OCDS.
Il mio cammino carmelitano è iniziato nel lontano 1998 anno della canonizzazione di Santa Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein). Fu allora che conobbi Edith, una figura che mi ha sempre affasciato molto, e che allora era il mio unico riferimento all’Ordine.
Edith è stata per me quasi una madrina, mi affascinava la sua persona, la sua storia, il suo pensiero, il suo modo di essere mistica e contemplativa. E’ stata molto presente nella mia vita dal momento in cui l’ho conosciuta, tanto che ho voluto che il suo nome carmelitano fosse nel mio nome carmelitano: Stefano di Gesù Maestro e di Santa Teresa Benedetta della Croce.
Poi passarono gli anni e nel 2006, in un momento di difficoltà personale, mi ricordai che Edith era carmeiltana e così bussai al monastero di Bologna. Mi accolse l’allora priora, sr Maria Elisabetta dell’Incarnazione, con la quale iniziò un rapporto di amicizia che dura tuttora.
Soltanto nel 2014 mi avvicinai all’Ordine Secolare ed iniziai il mio cammino che, con le varie tappe previste, mi ha portato alla Promessa definitiva.
In questo cammino sono stato seguito dalle due formatrici che si sono succedute nella nostra comunità: Lidia Ceolotto prima e Rosa Maria Pellegrino poi. Un’altra figura significativa per me è stata quella di padre Davide Capano che, oltre ad essere il padre assistente, mi segue anche spiritualmente da alcuni anni.
Il giorno della Promessa è stato un momento molto intenso per me. Mi sono svegliato presto quella mattina, perché il pensiero della Promessa mi occupava a mente.
La celebrazione è avvenuta nel pomeriggio ed erano presenti fratelli e sorelle dell’OCDS insieme ad alcuni altri miei amici. Assieme a padre Davide, che presiedeva, concelebravano due sacerdoti diocesani miei amici: don Massimo Cassani e don Severino Stagni.
Il momento più intenso è stato quando ho pronunciato la Promessa. Rosa mi accompagnava e mi ha presentato al celebrante, stando al mio fianco. Padre Davide teneva con me il testo della Promessa e al termine tutti e due mi hanno dato l’abbraccio di rito, ma molto sentito.
Ora, con l’appartenenza piena all’Ordine, inizia per me una nuova fase della mia vita.
Prego il Signore che mi accompagni e che mi aiuti ad essere sempre fedele alla Promessa, a comprendere sempre più in profondità la bellezza della vita mistica e contemplativa, della preghiera teresiana, che sono il carisma specifico del nostro Ordine.
Senza però dimenticare la vita apostolica, che è anch’essa parte del carisma, soprattutto per noi secolari che, pur appartenendo all’Ordine, viviamo nel mondo ed in esso dobbiamo operare.
La giornata si è conclusa con un piccolo momento di festa in cui abbiamo potuto fraternizzare e scambiarci i saluti e gli auguri.
Bologna, 19 ottobre 2021
Il tempo trascorso come volontario all’Opera Messa Carità
Mi è stato chiesto di riportare per iscritto alcune delle mie esperienze trascorse in caritativa (OMC) presso i padri Carmelitani Scalzi del Corpus Domini dopo che ho lavorato per più di sei mesi lì per far conoscere a voi carissimi lettori che cosa fanno i volontari della mensa.
In caritativa vi sono numerose persone che si occupano dell’organizzazione vi è chi si interessa di trovare nuovi elementi che possano sostituirne altri in caso di necessità o di abbandono. Vi è, altresì, un cuoco che cucina un ottimo pasto caldo (infatti riceve molti complimenti dai nostri ospiti!!!). Abbiamo ancora chi durante la distribuzione si impegna a far rispettare le norme anticovid19 facendo entrare un massimo di cinque persone alla volta dall’ingresso e inoltre vi è chi si occupa della sistemazione delle scorte del cibo.
Non voglio parlare di un giorno specifico della settimana, perché non vorrei togliere dei meriti a tutti gli altri volontari. Per questo motivo vorrei descrivere come un volontario trascorre una giornata in mensa in maniera un po’ più generica.
La mensa apre la mattina dalle 08.30 e termina più o meno all’una di tutti i giorni della settimana, fatta eccezione del sabato che rimane chiusa. Nello specifico io da gennaio 2021 fino ai primi di luglio ho dato il mio modesto contribuito ad aiutare le squadre dei volontari nei giorni della settimana che partono dal lunedì al venerdì.
Ogni giorno ha una propria squadra di volontari e tra questi c’è un referente che organizza il gruppo e dà anche lui una mano per agevolare il corretto andamento della giornata.
La mattina, dopo aver espletato tutti i dovuti controlli a causa del covid, i nostri amici volontari, su indicazioni del referente cominciano a preparare tutto il necessario per riempire il sacchetto che dovrà essere consegnato ai nostri ospiti successivamente.
Così ognuno si impegna ad aiutare l’altro. Io, insieme ad altri, ci siamo occupati della preparazione dei panini o con il prosciutto o con il tonno o con il formaggio.
Altri ancora si sono occupati di dare una mano a preparare la frutta, o i dolci, o a sistemare le posate, o a scaricare le bottiglie di acqua ed anche a dividere le pizze con il maiale da quelle senza per i nostri amici musulmani.
Inoltre dopo la preparazione c’è chi aiuta alla distribuzione dei sacchetti o a lavare le pentole e le posate.
Tutti i volontari con cui ho lavorato sono sempre stati molto disponibili a fare il massimo per far sentire il prossimo non come un estraneo, ma come un fratello; non come un soggetto lontano, ma semplicemente un uomo o una donna più vicini a noi.
Abbiamo accolto e nutrito tutte le persone senza nessun tipo di distinzione.
Trattavamo ciascuno proprio come se fosse un fratello o una sorella esattamente come suggerisce Papa Francesco nella sua enciclica “Fratelli tutti”, il quale chiede a ciascuno di noi di abbandonare il pensiero rivolto solo verso sé stessi ed aprirlo all’altro non come un estraneo, ma come un vero fratello di sangue.
Per questo chiunque voglia entrare a far parte di questa grande famiglia, può contattare padre Paolo Pigozzo oppure può venire alla mensa per constatare di persona quanto bene fanno questi nostri amici.
Fr. Girolamo della Madre di Dio
Sorry, the comment form is closed at this time.