22 Giu I nostri Monasteri di fronte alla Pandemia – La Missione in Camerun
I nostri Monasteri di fronte alla Pandemia – La Missione in Camerun
Carmelitane Scalze di Figuil – Cameroun
Abbiamo ricevuto, una lunga lettera (in italiano!!) delle nostre sorelle di Figuil dove ci raccontano come e cosa stanno vivendo loro in questo tempo di pandemia, che è giunto purtroppo anche in Cameroun.
Cari tutti; Siete suscettibili di mostrarci la vostra vicinanza da quando il virus è venuto a far parte del Camerun; Ma oggi vogliamo augurarti una BUONA PASQUA DAL CRISTO RISORTO, questa è una buona notizia. Sì, speriamo fermamente che la VITA sia più forte della morte! Anche noi stiamo facendo molte domande su questo virus! L’uomo vuole essere più intelligente del suo Creatore? Attraverso questo segno del tempo cosa ci vuole dire il Signore e siamo pronti a vivere ciò che Dio si aspetta dall’uomo di vivere come un fratello universale dove tutti possano amare ed essere amati!
Con tutti voi preghiamo che Dio ascolti il grido della nostra terra e che sorga un domani felice.
Nel frattempo, ci hai chiesto come viviamo a Figuil questa pandemia.
Internet, i media stanno arrivando da noi e stiamo diventando diffidenti nei confronti delle informazioni. I confini del paese sono chiusi e nostra sorella Myriam ha preso l’ultimo aereo Air France dal 17 marzo.
Questo famoso aereo che proveniva dalla Francia e che aveva a bordo molte persone infette! Suor Myriam ha potuto unirsi al suo Carmelo di Altea in Spagna, non senza difficoltà, dove è stata messa in quarantena.
Qui è rassicurata e può riposare tranquillamente. Voleva fuggire i mesi più caldi a Figuil. La Settimana Santa era quasi insopportabile con notti a 40°. Ci alziamo una dozzina di volte per fare una doccia e bere !!!
Durante il giorno difficile affrontare il lavoro del forno, la produzione di ospiti, animali … In questo periodo abbiamo ricevuto due cuccioli, chiamato Corona e Virous in sostituzione del nostro vecchio cane (15 anni) i cui vicini si sono dilettati a prenderlo. I cuccioli hanno lottato per sopportare il caldo e stavano solo cercando il loro mocio bagnato e di notte gemevano solo !!!!
I nostri Oblati Padri di Maria Immacolata della parrocchia di Figuil sono ammirevoli. Il governo
richiede misure precauzionali uguali alle tue, ma non vi è alcun contenimento. Autorizza riunioni di 50 persone, le cui persone si trovano a una distanza di 2 m. Tanto che hanno moltiplicato le masse.
Ci sono stati anche molti battesimi celebrati nelle comunità cristiane del villaggio. Nel Carmelo,
abbiamo avuto tutti i servizi della Settimana Santa, abbiamo portato 50 persone nella nostra chiesa che possono contenere 200 persone e abbiamo chiuso il cancello d’ingresso, se i ritardatari ci hanno implorato di partecipare, erano fuori.
Se guardi a Internet notiamo che ci sono 930 persone infette da 15 morti! Ma non esiste un test che arriva così lontano. Lo screening è per le grandi città di Yaoundé e Douala!
Qui, è anche il periodo della malaria che dà alte temperature. Stamattina il Padre ha annunciato il
funerale di 10 persone con la benedizione delle tombe. Ma questo è normale durante questo
periodo. Possa il Signore risparmiarci dal flagello della meningite per i bambini non vaccinati,
questo è anche il momento! Devi anche aver imparato che i fagioli di ciambelle, non dovresti
nominarli !! ferisci di nuovo lo stomaco e approfittane per essere di nuovo ai bordi. Ancora
vigilanza !!! Zona rossa !!!
Il governo ha richiesto l’uso di una maschera obbligatoria. Li abbiamo fatti per i nostri 10
commercianti di pane. La produzione di pane è leggermente diminuita perché i grandi mercati sono chiusi e tutte le attività si fermano alle 18:00. Il che è positivo perché i bistrot sono chiusi.
Siamo stati in grado di fornire una vasta produzione di ostie per tutte le diocesi e per il Ciad.
Abbiamo avuto un problema con un ferro ospite che non si riscaldava da molto tempo. Ma sabato sono stato in grado di unirmi a COREMAT, che è in isolamento, tramite WhatsApp, e grazie ai consigli e alle direttive dell’onorevole Frédérique, siamo stati in grado di rimediare al fallimento. Lunedì ci proveremo.
Grazie a tutti, per tutti i vostri messaggi di amicizia .. Siamo nella stessa barca e fiducia. A
ciascuno ripetiamo il nostro affetto fraterno e la nostra grande comunione nella preghiera.
Cristo è risorto! Alleluia!
Le sorelle del Carmelo Notre Dame des Apôtres diFiguil.
Il Provinciale, Fausto, prendendo spunto da questo scritto, ha chiesto a ciascuna comunità (frati, monache, OCDS, MCS) di fare un breve racconto di come hanno vissuto finora ai tempi dell’epidemia, sia per illustrare le innovazioni o le modificazioni significative che sono state vissute a livello comunitario, sia anche provando a dire cosa finora questo tempo ha insegnato…
La prima risposta che abbiamo pensato di pubblicare è quella delle
Carmelitane Scalze di Etoudi – Cameroun
Come tutti abbiamo seguito il crescendo della notizia attraverso i messaggi sempre più numerosi in testi, foto e filmati attraverso la posta elettronica, il telefono, whatsapp…..e infine anche alla ruota del monastero. Come succede in comunità è la priora che da le notizie in ricreazione, ma questa volta la cosa si è intensificata e ogni mattina all’uscita dal coro c’era l’aggiornamento. Poi hanno cominciato i decreti del Vescovo, del governo, del ministro della sanità, del Vaticano …. E poi la serie più restrittiva con le condizioni del confinamento. In Italia, in Francia….. ormai si doveva sempre specificare le notizie dei diversi paesi. Certo che constatare che il nord Italia era il più attaccato ci ha fatto molto soffrire : « Sorelle, qui non si prega abbastanza ! Dobbiamo intensificare preghiera, offerta e sacrifici, non si scherza ! » E la reazione : « Ma come, si può andare a fare la spesa e non andare a Messa ? » Nel 1600 la peste è stata fermata dalla preghiera e non dal confinamento ! E intanto che ci arrivavano notizie allarmanti dall’Europa, il coronavirus sembra essere sbarcato in Cameroun con l’ultimo volo da Parigi (o forse era già arrivato di nascosto ?), quando tutti i passeggeri sono stati portati in quaranena in un albergo e chiusi dentro senza acqua né cibo. E cosi il coronavirus ha cominciato anche qui, prima nelle tre città più importanti, Douala, Yaoundé e Bafoussam, poi poco per volta si sono scoperti i casi anche altrove e al nord. Siamo a quota circa duemila casi, molti guariscono, i decessi per coronavirus non sono poi molti.
Con i vari decreti che uscivano inaspettati ecco che un mattino nessuno viene per celebrare la Messa, era il 24 marzo. Il sacerdote di turno chiamato al telefono ci ragguaglia : il decreto del Vescovo di ieri sera era chiaro : ogni sacerdote celebrerà in casa senza fedeli. Nostra madre telefona allora all’arcivescovo,che da il permesso che uno dei nostri padri venga a celebrare per noi. Anche le Suore Figlie di Maria fanno la stessa richiesta, ciò che ha portato ad un altro documento del vescovo in cui permette che le comunità che hanno il cappellano possono celebrare in casa con le dovute precauzioni. Detto fatto, padre Domenico si è dato disponibile, ha lasciato Nkolbisson e si è installato a Etoudi. Occorre specificare che in Cameroun il confinamento é stato decretato con condizioni meno severe che altrove. Alle 18 chiusura dei bar, coprifuoco. Chiuse le scuole. Corsi on line per le universtià e alla televisione per le classi d’esame. Raggruppamenti di 50 persone al massimo rispettando le distanze, senza toccarsi. Obbligo della maschera. Disinfezione delle mani a tutti i momenti. Tutto questo è stato rispettato dalla gente, salvo che le strade e i mercati erano e sono frequentati quasi come di solito. E’ da capire perché qui una grossa percentuale di gente vive alla giornata e se non lavora non mangia.
E noi ? Abbiamo avuto la grande grazie di avere la Messa tutti i giorni (salvo uno), alla quale abbiamo invitato le religiose nostre vicine (più di una ventina), e il confessore sempre a disposizione. Padre Domenico è stato (è ancora qui questa settimana) davvero generoso a far l’eremita nell’appartamentino riservato al cappellano nel nostro monastero. Ad ogni eucaristia insisteva che « siamo qui per gli altri, non siamo egoiste ! Siamo qui per tutti quelli che soffrono la malattia, l’isolamento, e di tutta questa situazione ». Due volte il padre Domenico è stato rimpiazzato da un altro sacerdote, e nientemeno che il biblista dell’Univesità cattolica, che si era interessato di noi offrendo la sua disponibiltà.
Ma i nostri fedeli poveretti venivano a bussare al cancello del monastero : perché è loro tolta la preghiera comune ? E’ che da parte nostra era impossibile controllare il numero senza fare preferenze. I primi giorni abbiamo anche cambiato l’orario, niente campane che attirino l’attenzione. Il nostro guardiano se ne lamentava e la madre ha dovuto scusarsi con qualcuno per telefono. Solo il giorno di Pasqua ci sono stati alcuni invitati speciali oltre alle religiose, ma senza superare il numero di cinquanta. Adesso tutti aspettano che si ritrovi il ritmo normale.
Per il resto abbiamo limitato al massimo l’entrata di esterni e le nostre uscite. Lo choc più forte si può dire sia stato l’arresto delle vendite delle ostie, mentre i poveri che venivano a bussare alla porta hanno capito che non potevamo più fare come prima, ma si percepisce che la situazione per loro si aggrava e stiamo a vedere come si svilpperà la situazione.
Ascoltiamo tutto l’insegnamento di Papa Francesco ; tutto ci fa riflettere e vorremmo uscire da questa prova con una fede rinnovata, una carità più generosa e una fraternità più universale. Che questo tempo sia un kairos, crediamo che‘tutto è grazia’ per la nostra conversione !
Le sorelle del Carmelo Christ Roi d’Etoudi
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