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Fraternità MCS di Cremona – Cinque lutti nel tempo del Covid-19

Fraternità MCS di Cremona – Cinque lutti nel tempo del Covid-19

La Fraternità di Cremona, negli ultimi mesi, è stata purtroppo colpita da ben cinque lutti, cinque care persone che sono state molto vicine al nostro Movimento e, in vario modo, l’hanno sostenuto, aiutato e diffuso: Lidia Poli Bresciani, Roberto Dall’Olmo, Ottorina Balzi Corini, suor Maria Assunta Cender e don Albino Aglio.

Ci mancherà molto la nostra generosa e saggia consorella Lidia Poli Bresciani che, dalla costituzione della Fraternità di Cremona del MCS, nel 1996, affascinata dalla spiritualità carmelitana entrò a farne parte condividendone con passione, affetto ed entusiasmo i motivi ispiratori e le iniziative. E’ stata un punto di riferimento molto affidabile e generoso per la sua parrocchia e per vari gruppi di preghiera, ma ha sempre tenuto in grandissima considerazione anche la sua famiglia ed è stata una mamma, una suocera e una nonna molto stimata e benvoluta. Anche dopo la scomparsa dell’amato marito Flavio, ha mantenuto la bella tradizione di riunire a pranzo tutti i sabati i tre figli, le nuore e le cinque nipoti, di cui parlava spesso con orgoglio. In questa occasione Lidia, oltre a servire gustosi manicaretti, si adoperava per favorire e mantenere un’atmosfera serena e distesa tra i suoi cari e partecipava dei loro momenti lieti e, qualche volta, di difficoltà o preoccupazione, offrendo con discrezione saggi consigli. Un’altra sua dote era il senso dell’umorismo, che spesso emergeva nelle chiacchierate con lei, e che rendeva piacevole la sua compagnia, anche se talvolta si intuiva che la sua vita, benché ricca di doni preziosi come il marito e i suoi famigliari, non le aveva fatto mancare prove dolorose, che tuttavia Lidia considerava inevitabili alla sequela di Cristo. Nei nostri cuori è rimasto impresso il suo dolce sorriso e la sua cristiana rassegnazione alla volontà del Signore, anche quando, negli ultimi tempi, la sofferenza ha messo a dura prova la sua capacità di sopportazione.
Roberto Dall’Olmo, mancato il 15 marzo 2020, come la nostra Lidia, è sempre stato molto vicino alla nostra Fraternità, pur non facendone parte, in quanto marito della nostra generosa tesoriera Anna, che sempre affiancava negli importanti appuntamenti legati alla Madonna del Carmelo. Da qualche anno combatteva contro una malattia molto seria, ma lo abbiamo sempre visto sereno e docile alla volontà del Signore, anche se determinato nel contrastarla, da fiero alpino, come amava ricordare. Fino a quando la salute glielo ha permesso si è impegnato nel volontariato e non è mai mancato alle varie funzioni in parrocchia con la sua inseparabile e amatissima Anna. La morte non lo spaventava ed era preparato ad affrontarla, poiché era sostenuto da una fede salda, ma anche dall’ affettuosa e incoraggiante presenza della famiglia, moglie, figli, genero e nipoti, che gli sono stati vicini anche in ospedale finché hanno potuto e le restrizioni della pandemia lo hanno consentito. Conserviamo di lui dei crocifissi in legno realizzati con maestria e perizia, uno dei quali, che porta incisa la famosa affermazione di S. Teresa d’Avila “Solo Dios basta”, troneggia sempre sul tavolino intorno al quale ci disponiamo durante i nostri incontri di Fraternità.
Anche la nostra consorella Ottorina Balzi Corini, come Lidia, aveva aderito da oltre vent’anni al nostro Movimento e, finché l’età e la salute glielo hanno permesso, non perdeva mai l’incontro mensile che, nei primi anni, si teneva la domenica pomeriggio. Era sempre attenta e interessata alle catechesi proposte dal nostro Assistente Spirituale, tuttavia era anche molto timida e, pur apprezzandole, non interveniva mai davanti a tutti con un commento, ma esprimeva spesso le sue osservazioni a chi le sedeva accanto e con cui aveva maggiore confidenza. Ottorina era una donna piccola e minuta, ma con un’incredibile forza d’animo, sempre sostenuta da un’incrollabile fede, che le ha permesso di sopravvivere alla scomparsa della sua famiglia nel giro di pochi anni: prima la morte del marito, poi quella del figlio medico mancato per un incidente, infine quella della figlia, giovane e sposata da non molto tempo, per una malattia incurabile. Quando si parlava con Ottorina, pur molto provata dal grande dolore dopo questi lutti, si intuiva che la sua fede in Dio era sempre e comunque salda, perché, amava ripetere, che si deve accettare la Sua volontà. La vita di questa cara consorella è stata molto lunga, infatti è mancata alla fine di marzo a 97 anni, e non è stata affatto facile, tuttavia questo non le ha mai impedito di essere, fino alla fine, dolce e affabile con chi l’avvicinava e con coloro che, soprattutto negli ultimi anni, si sono presi cura di lei con tanta generosità e amorevolezza.
Alla fine di marzo ci ha lasciato anche suor Maria Assunta Cender che, pur non facendo parte di un ordine religioso carmelitano, volle avvicinarsi a questa spiritualità che tanto la attirava e ricevette lo scapolare il 14 novembre 1999.
Infine, ma non per questo meno importante, ricordiamo con affetto e riconoscenza don Albino Aglio, classe 1926, parroco dal 1981 al 2002 di S. S. Clemente e Imerio, parrocchia presso la quale nel 1996 nacque la Fraternità del Movimento Carmelitano dello Scapolare, grazie anche al suo appoggio e al suo impegno. Quando i padri carmelitani gli avevano ventilato questa proposta, le sue considerazioni furono: “Conoscere e diffondere la spiritualità carmelitana è un grande arricchimento spirituale per tutti e quindi un bene per la parrocchia e per tutta la Chiesa”. Nel 1982 – IV centenario della morte di S. Teresa di Gesù – ha organizzato importanti eventi in parrocchia insieme a una mostra sulla nostra chiesa parrocchiale carmelitana: a tale scopo ha curato la pubblicazione di una piccola monografia e ha proposto relativi incontri formativi, uno dei quali tenuto dal padre carmelitano Jesùs Castellano. In tutti questi anni quindi la nostra gratitudine nei suoi riguardi è sempre stata grande, poiché gli abbiamo riconosciuto, fra gli altri, anche il merito di aver compreso l’importanza della presenza di una Fraternità carmelitana all’interno di una parrocchia la cui chiesa, consacrata il 16 luglio 1612 insieme all’annesso convento dei Carmelitani Scalzi, è da sempre stata legata al Carmelo.

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